domenica 14 settembre 2008

MEDITERRANEO ADDIO di ABDELKADER DAGHOUMI (Marocco)

Te ne vai, te ne allontani e lasci il cuore ferito. Te ne vai…
Ciao mare, oggi al tramonto
ti lascio, vado via.
Nel mio fagotto un pezzo di te una conchiglia «amore mio».
Mediterraneo strappa cuori
di madri stanche piene di timori Mediterraneo /
tra le rocce il mirar mio fecondo accetti, le onde tue lussuriose.
Mediterraneo in milioni allo sbando, mare lacerato /
da mille ferite, mai guarite, padre di mio padre e di mia /
madre aquila reale, al sole steso. Mediterraneo mare ambiguo, /
gitano allegro e solitario d’inverno gonfio e iracondo /
amico di poeti e vecchi pirati di gente comune e malfamati. /
Stasera parto via e sull’uscio di casa mia facce tristi /
e rassegnate. Mediterraneo amore mio tempesta di vento, /
cielo grigio, tu che afferri la mia mente la ondeggi dolcemente,
sulle rocce posan via mille gabbiani danzan felici,
il mio cuore sollevato. Mediterraneo scaccia guai /
vecchia barca abbandonata,
una parte di te porto via, /
«una conchiglia» Mediterraneo /
donna mia. Sono a monte del torrente / lavo e strizzo
l’amore di oggi mamma / è tra il mezzodì e il tramonto. /
«Te ne vai te ne allontani e lasci il cuore ferito. Te ne vai».


da "Nuovo Planetario Italiano. Geografia e antologia della letteratura della migrazione in Italia e in Europa" a cura di A. Gnisci, Città Aperta Edizioni, 2006.

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